AltaRoma Alta Moda FW 2017-18, Greta Boldini
Accettazione, perdono, redenzione. Sono queste le tre parole chiave intorno alle quali si staglia la scenografia della collezione Autunno/Inverno 17.18 del brand Greta Boldini. Ed ecco, quindi, incedere la donna protagonista che, come una falena, sembra non aver paura di buttarsi nel fuoco della vita, energica e determinata a conquistare il mondo attraverso la sua bellezza emozionale. Il ragionamento parte dalla postilla sulla guerra di Alessandro Baricco, “Un’altra bellezza” e dall’assonanza della parola “bellum” con il bello assoluto; le associazioni, poi, si seguono veloci e confuse sul campo vestimentario dove i riferimenti a Grosz ed alla sua arte vera e cruda determinano il perfetto equilibrio tra popolare ed elitario fino a concludersi soavemente sull’opera di Van Eyck, solenne per quanto opulenta, scandita da un tempo spirituale che colpisce e stupisce nella sua interezza. La collezione si staglia decisa grazie alla presenza di gonne plissettati ed abiti destinati a volte a sfiorare dolcemente le caviglie femminili in un dialogo nostalgico tra abito e figura stessa ove la sensualità diventa raffinata, mai volgare ma sempre e comunque presente. Gli anni’40 ritornano a gran voce nella silhouette di tutta la collezione soprattutto nella costruzione dei capo spalla rubato a gran voce dal guardaroba maschile che strizza l’occhio al rigore elegante tipico di quegli anni, dove la spalla scesa è resa volutamente eccessiva convivendo su tele anti pioggia oliata, su panni di lana bouclè fino a toccare territori di cachemire purissimi. Must-have assoluto della collezione, la rivisitazione della giacca Barbour sapientemente trasformato in una funzione sartoriale ma che non cede il passo senza prima considerare se stesso e le sue funzioni originarie. I tessuti fungono da cornice a tutta la collezione, partendo da viscose/Sete che osservano i tulle ricamati ed ancora le crepe de chine di seta pura, pizzo, chiffon che concludono il cammino con l’incontro con le organze jacquard fil coupè. Determinante ancora una volta il ricamo sperimentale che questa volta viene affidato alla bellezza di vetri neri e cristalli trasparenti facendo immediatamente tornare alla memoria lampadari anni’40 che animavano le abitazioni dell’alta borghesia proprio degli anni’40. Il respiro diviene evidente però alla comparsa della pelliccia come visone, volpe e mongolia che, se unite al mohair di pelliccia o alle spugne misto lana – cotone riescono a far sobbalzare i cuori più puri. Istintiva e feroce la palette colori, che diviene calda e drammatica allo stesso tempo grazie alla presenza di antracite, tangerine, chianti ed ancora muschio, phard, glicine che strizzano l’occhio sui petroli ed i grigi fino ai rosa più violenti. Gli accessori siglano due importanti collaborazioni alternandosi tra i gioielli forti e determinati del brand Iosselliani e le borse strutturate di Cecchi De Rossi, in un connubio perfetto e perpetuo che attraversa tutta la collezione. La bellezza determinata dallo studio attento e puntuale tra significante e significato; tra cultura ed ispirazione; tra ieri ed oggi; tra nonostante e se: è questo ancora una volta ciò che il designer del brand Alexander Flagella decide di donare attraverso una collezione Autunno/Inverno 2017.2018 destinata a segnare gli animi più attenti.
ph: S. Dragone - G. Palma / Luca Sorrentino
AltaRoma Alta Moda FW 2017-18, Greta Boldini
Acceptance, forgiveness and redemption are the three key concepts on which the F/W 2017-2018 collection of the Greta Boldini brand are based. The show kicks off with the appearance of a leading lady who, like a moth, appears to have no fear of braving the fire of life. She is an energetic, self-confident woman determined to conquer the world with her sensitive beauty. This concept stems from a footnote about war by Alessandro Baricco entitled ‘Un’altra bellezza’, and from the assonance of the word ‘bellum’ with absolute beauty (belleza). This first appearance is followed by rapid and confusing impressions of the world of clothing, where references to Grosz and his crude, lifelike art create a perfect balance between the working class and the elite, culminating stylishly with references to the solemn yet opulent work of Van Eyck. The show is paced by a spiritual tempo that shocks and amazes. The collection makes an impact thanks to the presence of pleated skirts and dresses that sometimes gently skim a woman’s ankles, in a nostalgic dialogue between the dress and the body, where ever-present sensuality is sophisticated but never vulgar. The 1940s return with a vengeance in the silhouettes of the entire collection. This applies, in particular, to the construction of outerwear, borrowed extensively from the male wardrobe acknowledging the tailored elegance typical of those years. Deliberately exaggerated, the drop shoulder exists with oiled rain-proof fabrics, boucle wool cloth and the purest cashmere. Absolute must-haves from the collection include the re-engineering of the Barbour jacket, skillfully transformed into a couture garment without reference to its original use and function. Fabrics act as a backdrop to the entire collection, beginning with viscose/ silks that celebrate embroidered tulle and then again pure silk crepe de chine, lace and chiffon which end the journey with a meeting with jacquard fil coupè organza. Another striking feature is the experimental embroidery dedicated to the beauty of black glass and transparent crystals, instantly conjuring up the idea of the 1940 chandeliers that decorated the homes of the haute bourgeoisie. The appearance of fur including mink, fox and Mongolia, especially when combined with mohair or mixed wool and cotton sponge, literally takes the audience’s breath away. Instinctive and striking, the colour palette is warm and dramatic thanks to the presence of anthracite, tangerine, chianti, in addition to moss green, foundation pink (phard) and wisteria, which gives the nod to shades of petroleum, grey and shocking pink. Accessories, a mixture of strong, striking jewelry and structured bags, mark an important collaboration with two big name brands, Iosselliani and Cecchi De Rossi; a perfect marriage that pervades the entire collection. Beauty is determined by the focused study between the meaning of significant and significance; culture and inspiration; past and presence; in spite of and if. This is what the designer, Alexander Flagella decides to offer with a Fall/Winter collection certain to impress even the most discerning individuals.
ph: S. Dragone - G. Palma / Luca Sorrentino